giovedì 28 gennaio 2016

Lavoro è inclusione sociale

Da circa 8 anni collaboro con il partner tedesco Diakonie Werk Bremen e lo scorso Dicembre il progetto Going International mi ha offerto la possibilità di osservare in prima persona il loro approccio di intervento nel sociale, la modalità di coordinamento di diversi progetti ed iniziative e soprattutto le strategie di inclusione lavorativa delle persone con disabilità con l’obiettivo di integrare tali buone prassi nel piano di sviluppo europeo dell’Associazione Uniamoci Onlus.

Durante la mia job-shadowing ho visitato il centro “Friedehorst” che ospita circa 250 persone con disabilità; qui la modalità di inserimento in attività occupazionali si articola attraverso la partecipazione a corsi di formazione che terminano con l’inserimento lavorativo vero e proprio: ad ogni persona viene attribuito un ruolo specifico in seguito alla valutazione delle proprie competenze ed abilità residue.
L’accettazione della disabilità, e dunque la consapevolezza, sia da parte della persona con disabilità che da parte degli operatori sociali, delle effettive abilità della persona e delle mansioni specifiche che possano dunque essere svolte, è un elemento preliminare e imprescindibile all'inserimento in un contesto lavorativo. Tale concetto è assolutamente radicato nella metodologia di lavoro della Diakonie mentre, in Italia, stenta ad affermarsi.
La logica di “Friedehorst” è quella di favorire l’inserimento lavorativo di tutti i suoi ospiti, assistiti anche dal punto di vista riabilitativo, per cui  ho potuto osservare alcuni di loro impiegati presso la mensa della struttura, altri che si occupavano del servizio di pulizia, altri impegnati nella riparazione dell’impagliatura di sedie (lavori commissionati da privati), altre persone con disabilità si occupavano dell’assemblaggio di dispositivi elettronici per cellulari per una nota azienda. Attività lavorative capaci di rendere autonome le persone con disabilità, conferendogli la dignità di essere capaci di una vita indipendente e stimolando le loro capacità relazionali e di interazione sociale.

Sulla base di quanto ho appreso, l’impegno dell’Associazione Uniamoci Onlus nel campo dell’inserimento lavorativo o in attività occupazionali delle persone con disabilità, si orienterà maggiormente su due fronti: da una parte la creazione di percorsi di accettazione ed acquisizione di consapevolezza di potenzialità e limiti della persona con disabilità in termini di capacità occupazionali rivolti sia ai propri utenti, che allo staff ed al contesto di riferimento della persona disabile (intendendo per “consapevolezza di potenzialità e limiti” quel processo di auto-riflessione che ciascuna persona effettua nel momento in cui si appresta allinserimento nel mercato del lavoro), e dall'altra la ricerca di nuovi fondi ed opportunità che consentano di profilare reali opportunità di impiego.

Dott.Davide Di Pasquale
Presidente Associazione Uniamoci Onlus




martedì 26 gennaio 2016

Job-shadowing a Brema

Mi chiamo Davide Schiera ed ho 25 anni; sono partito 15 giorni a Brema con l’Associazione Uniamoci Onlus in partenariato con la Diakonie per un aggiornamento dello staff per osservare come lavorano in questa fantastica città che “consiglio di visitare”, ed in cui sono rimasto colpito dal modo di lavorare nell’ambito della disabilità.
Un sito internet è importantissimo per la propria organizzazione per trovare contatti, informazioni utili, ect. Il Dott. Jürgen Stein mi ha mostrato il sito della DIAKONIE e ne ha spiegato la gestione, devo dire di averlo trovato semplice, intuitivo, molto bello e molto dinamico.
In 15 giorni ho visitato anche varie strutture dove operano e dove i disabili lavorano riacquistando cosi una percentuale di autonomia; siamo stati in un rifugio di immigrati: vedere come vivono questi immigrati dal vivo mi ha aperto la mente e mi ha fatto capire tante cose, mi ha colpito al cuore vedere tutti questi ragazzi senza né famiglia né documenti, niente di niente,  questa visita mi ha segnato. Ho anche visitato varie strutture dove i disabili producono e aggiustano sedie, componenti elettronici, componenti meccaniche e questa parte è stata molto interessante.

Tuttavia devo dire che purtroppo secondo me ci sono delle cose che non vanno, mi spiego meglio, ho visto strutture nuove, grandissime, però, non so se riesco a spiegarmi bene, mi sembrano poco sfruttate.
Questa esperienza di 15 giorni mi fatto imparare tantissime cose e mi ha fatto crescere mentalmente,  umanamente e professionalmente; è stata un’esperienza stupenda e da rifare assolutamente.